La “storica” compagnia di burattini di Firenze Pupi di Stac realizza il progetto di messa in scena di Pinocchio, rimanendo legata il più possibile allo spirito dell’opera e realizzando una versione quasi integrale della storia. L’uso di varie tecniche del teatro di figura dà ritmo e vivacità alla narrazione. I pupazzi e i burattini sono pensati in linea con lo stile dei Pupi di Stac (figura intera e animazione su palcoscenico) e ripropongono comunque un’iconografia classica dei personaggi più famosi. Le ombre e le sagome, con sottofondo quasi “radiofonico”, risolvono le scene più suggestive (la fuga in paese, l’impiccagione, il pescecane) con un tocco di emozione. Un attore in carne ed ossa interpreta la figura del babbo, falegname e burattinaio, scambiandosi in alcuni episodi con un sosia burattino; anche Mangiafoco (anch’esso incarnato da un attore, seppure prigioniero della baracca di burattini), svolge un ruolo di tipo paterno, come lo stesso Grillo Parlante (un pupazzo luminoso), moralista fino a diventare fastidioso. La Fata Turchina è rappresentata, come ci propone lo stesso Collodi, in una mutevole complessità di aspetti: sorellina, donna misteriosa, buona madre o nume tutelare. Un’ultima curiosità: sono stati costruiti cinque Pinocchi. Quello ancora prigioniero del pezzo di tronco, quello tutto di legno con gli snodi, quello appena costruito eppoi vestito di carta fiorita, un Pinocchietto nuotatore nel mare e infine un burattino… a cui si allunga il naso.
Posto unico numerato euro 7,00 (intero) 5,00 (ridotto under14)