Nell’ambito di un progetto di Turismo Letterario sulla Montagna Pistoiese, la Provincia di Pistoia, il Comune di San Marcello Piteglio e l’Associazione Convivio OdV hanno promosso la ricerca e la valorizzazione della memoria storico-culturale di San Marcello Pistoiese, evidenziando il ruolo che questi luoghi ebbero per letterati e poeti che li scelsero come spazio creativo e fonte d’ispirazione.
Sabato 22 novembre 2025, ore 15, presso la Grotta di Macereti, sarà inaugurata una targa commemorativa dedicata a Lisa de’ Lapi e al suo legame con San Marcello Pistoiese, celebrando al contempo i rapporti artistici con Napoli, Genova, Parma e Torino.
Per l’occasione saranno presenti le autorità cittadine, una rappresentanza dell’Istituto Omnicomprensivo Statale di San Marcello Pistoiese, i membri dell’Associazione Convivio e il dott. Marco Gasperini, esperto di storia della musica e ricercatore.
Una leggenda sanmarcellina divenuta europea
Tra le tradizioni riemerse durante le ricerche spicca quella di Lisa de’ Lapi, “strega” ed eremita della Grotta di Macereti, il cui mito attraversò l’Ottocento entrando nell’immaginario europeo e nel clima romantico postunitario.
Durante un soggiorno a San Marcello Pistoiese, il politico e scrittore Massimo d’Azeglio raccolse alcune delle tradizioni sanmarcelline, ambientando qui l’epilogo del suo romanzo Niccolò de’ Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni (1848).
L’opera di d’Azeglio ispirò importanti artisti, tra cui il pittore napoletano Salvatore Brancaccio, autore del Niccolò de’ Lapi (1866), oggi conservato nei depositi di Palazzo Reale di Napoli, Carlo Felice Biscarra con Laudomia che intercede presso Niccolò de’ Lapi per la sorella Lisa (1868), custodito nel Palazzo del Pozzo della Cisterna di Torino, e Giorgio Scherer con Gli ultimi momenti di Niccolò de’ Lapi, conservato nel Complesso Monumentale della Pilotta di Parma.
La fortuna del soggetto generò anche più versioni teatrali: nel 1860, con il libretto in tre atti di Maurizio Toussaint, musicato da Giovanni Denina e rappresentato al Teatro Scribe di Torino; e nel 1868, con una nuova opera lirica in quattro atti musicata da Enrico Samengo, presentata al Teatro Nazionale di Genova.
Info
Associazione culturale Convivio OdV
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