La mostra di Giovanni Termini si inserisce nell’ambito del programma del Museo del Novecento e del Contemporaneo di Palazzo Fabroni dedicato alla contemporaneità. In particolare il museo si concentra quest’anno sui maggiori artisti della generazione nata negli anni Settanta. A cura di Marco Bazzini.
La mostra si propone di porre all’attenzione del pubblico l’originalità dell’autore, ricostruendo, nelle sale dei due piani di Palazzo Fabroni, un filo rosso tra opere degli anni passati e altre realizzate appositamente in stretto dialogo con l’architettura e la memoria della prestigiosa sede espositiva, oltre che con il contesto a questa prossimo. Il titolo, infatti, richiama il vicino pulpito scolpito da Giovanni Pisano, capolavoro della scultura gotica riconoscibile anche nell’immagine guida della mostra, che si trova nell’antistante Pieve di Sant’Andrea.
L’autore
Giovanni Termini è uno scultore e da vent’anni assembla materiali diversi per lo più raccolti nel campo dell’edilizia realizzando opere complesse che vivono e modificano gli ambienti in cui espone. Ciò a cui Termini dà origine sono veri e propri “cantieri”, un tema che da sempre nasconde un grande valore simbolico nel suo carattere ambivalente di costruzione e distruzione, di spazio di pensiero e di lavoro.
Orari
Dal martedì al venerdì ore 10.00-14.00; sabato, domenica e festivi ore 10.00-18.00. Chiuso il lunedì
Info: Massimiliano Vannucci tel. +39 335 6745815 | mail: massimiliano.vannucci67@gmail.com