Domenica 10 aprile, presso la Galleria ME Vannucci, inaugurazione della mostra Due (s)oggetti non possono occupare il medesimo spazio. A cura di Alberto Zanchetta.
L’opera d’arte tende a concettualizzare gli oggetti e a oggettualizzare i concetti. Proprio per questo motivo, l’esposizione ricorre ai linguaggi della scultura, della pittura e della fotografia. Intende dimostrare come, a prescindere da tutto, l’opera d’arte sia sempre un oggetto fisico.
Le opere di questa mostra occupano lo spazio espositivo della galleria. È questo il caso dell’installazione di Paolo Grassino che vorrebbe edificare sugli errori e gli orrori della storia.
Nelle sculture di Aron Demetz vediamo come l’essenzialità entri nelle pieghe del corpo e del tempo, offrendoci delle forme che ibridano la geologia con la morfologia umana. Anche l’imponente impalcatura di Giovanni Termini chiama in causa la componente antropica e la fragilità dell’esistenza.
Un rumore di fondo permea le opere di Jacopo Mazzonelli il quale trasforma strumenti musicali in materia muta e sorda. E malgrado la scultura si sforzi di essere “cosa”, e non rappresentazione, ci sono oggetti impossibili che non possono esistere nella realtà. Ce lo dimostra Igor Eskinja con le sue anamorfosi che solo l’otturatore fotografico riesce a fissare nel tempo e nello spazio.
Sul versante della pittura, Marco Tirelli “scolpisce” attraverso la luce [s]oggetti che illanguidiscono in tridimensionalità. Giorgio Griffa, invece, rinuncia al serraglio del telaio per liberare la pittura e farne un oggetto fisico, oltre che un soggetto autoreferenziale.
Orari
Inaugurazione domenica 10 aprile 2022 dalle 10.00 alle 20.00.
Da mercoledì a sabato 09.30-12.00 e 16.30-19.30 | Domenica, lunedì e martedì su appuntamento.
Per garantire la massima sicurezza è necessario comunicare la vostra visita alla mostra scrivendo a info@vannucciartecontemporanea.com oppure telefonando al +39 3356745185.